Facebook Twitter instagram Youtube info@cbpiacenza.it
cbpiacenza@pec.it
tel 0523-464811
       Strada Valnure, 3  -  29122 Piacenza
C.F. 91096830335

Comprensorio irriguo di pianura

Indice articoli

DISTRETTO IRRIGUO BASSO PIACENTINO

I principali indicatori dello schema irriguo Basso Piacentino, possono essere sintetizzati:

  • Distretto:Basso Piacentino
  • Fonti e concessioni:
    • Fiume Po, derivazione S. Nazzaro (Monticelli d’Ongina)5,00 m3/s
    • Superficie territoriale:6.844 ha
    • Superficie attrezzata in totale (dato SIGRIA):5.635 ha
      • Superficie attrezzata valle (dato SIGRIA) ha
      • Superficie attrezzata monte (dato SIGRIA)ha
    • Superficie irrigata:3.725,98 ha
    • Rete canalizzazione :245,55 km
    • Rete canalizzazione principale:44,39 km
    • Rete canalizzazione secondaria:146,81 km
    • Rete canalizzazione distribuzione:63,34 km
    • Volume medio annuale complessivo derivato:30 * 106 m3

Il Distretto

Il distretto irriguo venne progettato negli anni ’50 in un ambito compreso entro il Consorzio di Bonifica del Basso Piacentino.

Il distretto è situato nel territorio della pianura est di Piacenza, compresa fra le latitudini 45°7’24”N – 44°57’37”N e le longitudini 9°52’34”E – 10°2’43”E.

Le dimensioni massime del distretto misurano 14,00 km nel senso N-S e 10,35 km nel senso O-E.

Il territorio pianeggiante si estende sulla superficie complessiva di 6.844 ha. E’ posto fra il torrente Chiavenna (ovest) ed il colatore Fontana Alta (est). A nord è delimitato dall’argine maestro di Po (quota media del piano campagna, 39,00 m s.l.m.m.), a sud dalla strada provinciale Piacenza - Cortemaggiore (quota media del piano campagna, 52,00 m s.l.m.m.). La pendenza media dei terreni nel senso N-S è di circa lo 0,9 per mille.

Lo schema del distretto comprende due ambiti denominati “valle” e “monte”.

La superficie attrezzata irrigabile è pari a 5.635 ha:

  • ambito “valle” con superficie attrezzata irrigabile di 3.449 ha;
  • ambito “monte” con superficie attrezzata irrigabile di

Lo schema idraulico comprende un sistema di presa a fiume con vasca di arrivo ed impianti di sollevamento, il reticolo delle canalizzazioni articolate in canali principali, canali secondari e canali irrigatori. La quota media del distretto pressoché pianeggiante, impone la regolazione artificiale dei livelli idrometrici, mediante un articolato insieme di impianti ausiliari di sollevamento ed un insieme di nodi idraulici regolati con paratoie, il cui funzionamento telecontrollato è assicurato da un centro di controllo.

 

Le fonti e le concessioni di grande derivazione

La seguente tabella illustra i termini e i quantitativi delle Concessioni di derivazione d’acqua pubblica ad uso irriguo rilasciate dallo Stato al Consorzio di Bonifica:

 

  Concessioni di derivazione d'acqua pubblica ad uso irriguo 
ACQUA PUBBLICA COMUNE CONCESSIONE QUANTITA' LOCALITA' PRESA
fiume Po Monticelli d’Ongina Derivazione San Nazzaro massima di moduli 50 Scazzola

Fonte: Consorzio di Bonifica di Piacenza.

Le opere di presa: l’impianto di sollevamento presso la località San Nazzaro e il sistema di mandata

L’opera principale è relativa alla presa d’acqua dal fiume Po, ubicata in sponda destra del fiume, presso San Nazzaro nel Comune di Monticelli d’Ongina. L’opera è costituita da una darsena, un edificio pompe e una vasca di carico e di dissabbiamento dalla quale si partono due condotte di mandata che attraversano l’argine maestro del fiume Po convogliando le acque in una vasca di distribuzione nella rete di canalizzazione. A fianco delle due condotte di mandata, nel punto più alto, sorge un edificio detto “cabina pompe vuoto” ove sono istallate elettropompe, casse di espansione per l’aria e l’acqua, elettrovalvole e tubazioni varie necessarie per eliminare l’accumulo di aria nelle condotte di mandata ed assicurare il pieno rendimento del sistema. Adiacente alla vasca di arrivo delle acque, su un’area di circa 10 mila metri quadrati sono dislocati gli edifici della cabina di trasformazione per le elettropompe ed i servizi ausiliari, una palazzina a due piani fuoriterra per gli uffici operativi decentrati (personale tecnico e operaio, servizi e sala riunioni) del Consorzio e per la sala centrale del sistema di telecontrollo e per un’abitazione di guardiania degli impianti, un capannone di circa 450 metri quadrati adibito a magazzino e officina operativa a servizio degli operai e mezzi d’opera consortili.

Le stazioni intermedie di sollevamento

Per assicurare le quote di invaso della rete irrigua, il sistema idraulico a supporto della canalizzazioni comprende:

  • 12 impianti di sollevamento sussidiari con portate comprese in 0,10/1,5 m3/s e con prevalenze comprese da 1 a 2 metri;
  • 13 sbarramenti con paratoie formanti invasi delle canalizzazioni dai quali prelevano acqua piccoli impianti sussidiari per alimentare il reticolo dei canali posti alle quote appena più elevate dei terreni e differenziate rispetto alle quote medie del piano campagna.

Tutto il sistema è regolato da telecontrollo ed automazioni in ragione delle quote altimetriche e dei livelli idraulici degli invasi della rete.

: Elenco delle stazioni intermedie di sollevamento
NUMERO Nome Potenza
(kW)
Prevalenza max
(m)
Portata Massima
(m3/s)
Pompe
(n)
Bacino Anno Comune Foglio Mappale
1 BAROLI 4,50 2,20 0,13 1 BAROLI 1956 SAN PIETRO IN CERRO 3 4
3 BOSCHI 47,00 1,80 1,60 3 BOSCHI 1956 MONTICELLI 26 128
4 POLIGNANO 44,00 1,80 1,50 2 POLIGNANO 1956 SAN PIETRO IN CERRO 10 155
5 ROVERE 27,00 2,35 0,80 1 ROVERE 1966 CAORSO 33 64
6 SANTINA 25,00 13,00 0,60 3 SANTINA 1966 CAORSO 37 101
7 VALMONTANA 4,50 2,70 0,10 1 VALMONTANA 1956 MONTICELLI 16 160
8 BENEFICIO 8,00 2,50 0,22 1 BENEFICIO 1956 CASTELVETRO 6 544
9 BERNINI 8,00 2,50 0,22 1 BERNINI 1956 MONTICELLI 14 322
10 BABINA 4,50 2,70 0,10 1 BABINA 1956 CASTELVETRO 4 324
11 VOLPARO 8,50 1,40 0,40 1 VOLPARO 1956 MONTICELLI 22 96
12 POMELLO 3,30 0,95 0,14 1 POMELLO 1956 CASTELVETRO 11 404
13 CARAVAGGIO 15,00 4,00 0,15 1 LA MORTA 2009 CASTELVETRO 13 98

Fonte: Consorzio di Bonifica di Piacenza. Per la codifica del Consorzio il numero 2 è attribuito all’impianto di sollevamento principale.

La canalizzazione

Lo sviluppo complessivo della rete irrigua a servizio del distretto è pari a circa 254 km. Si riporta di seguito l’estrazione dei dati dal database Consortile, suddividendo la canalizzazioni negli attributi IR1, IR2 e IR3 rispetto alle funzioni di adduzione (IR1), di distribuzione principale (IR2) e distribuzione secondaria (IR3). La tabella reca l’ulteriore suddivisione in tipologie “a fondo naturale”, propria della canalizzazione in terra, e “tombinata”, intendendo per essa particolari forme di tubazioni in calcestruzzo, polietilene o acciaio.

  Tipologia e lunghezze della canalizzazione irrigua
CLASSIFICAZIONE FONDO NATURALE
(m)
TOMBINATO
(m)
TOTALE
(m)
IR1 34.760,43 9.636,91 44.397,34
IR2 115.827,54 30.983,29 146.810,83
IR3 55.416,09 7.933,13 63.349,21
Totale complessivo 206.004,06 48.553,33 254.557,39

Fonte: Consorzio di Bonifica di Piacenza.

La stessa rete espressa in termini percentuali sulle lunghezze, presenta circa l’81% dello sviluppo, con caratteristiche a fondo naturale e circa il 19% con sezioni di tipo impermeabilizzato:

  Tipologia e lunghezze della canalizzazione irrigua
CLASSIFICAZIONE FONDO NATURALE
(%)
TOMBINATO
(%)
TOTALE
(%)
IR1 13,66 3,79 17,44
IR2 45,50 12,17 57,67
IR3 21,77 3,12 24,89
Totale complessivo 80,93 19,07 100,00

Fonte: Consorzio di Bonifica di Piacenza.

L’espressione in termini percentuali è funzionale alla verifica delle perdite del sistema distributivo. Le canalizzazioni, rispetto alle portate derivate, allorché abbiano a percorrere le lunghezze del reticolo, producono rilasci in falda di volumi d’acqua.

In termini ambientali questi rilasci determinano esternalità positive ma, ai fini irrigui, questi volumi costituiscono una sottrazione alla capacità del servizio, riducendo il rendimento della rete.

I dati disponibili presso il Consorzio, desunti dalle prassi delle gestioni irrigue effettuate nel corso degli anni, che tengono conto delle registrazioni dei volumi derivati e dei volumi consegnati alle aziende, confermano i valori desumibili dalla bibliografia del settore. Date le condizioni della rete, la natura dei suoli presenti e le diverse condizioni ambientali, i fattori di riduzione del rendimento sono così quantificabili:

  • perdite medie dei canali in terra= 40-50% del volume derivato
  • perdite medie dei canali tubati= 10-20% del volume derivato
  • perdite medie per reti interne alle aziende= 3-5%

Questo sito fa uso di cookie per migliorare l’esperienza di navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’utilizzo del sito stesso. Proseguendo nella navigazione si accetta l’uso dei cookie; in caso contrario è possibile abbandonare il sito.
Per maggiori informazioni o negare il consenso, leggere l'informativa estesa.