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Diga del Molato e di Mignano, ecco il trend degli invasi

Piacenza, 16 gennaio 2019

L’anno è da poco iniziato e il Consorzio di Bonifica di Piacenza ha ripreso le proprie attività di monitoraggio e gestione del territorio.

“Non si registrano situazioni di criticità. Desta attenzione l’assenza di neve in montagna ma l’inverno è iniziato da meno di un mese e la situazione idrica è nella norma” commenta Fausto Zermani, Presidente dell’Ente, a proposito della situazione delle dighe piacentine.

Ad oggi la situazione è diversa per i due bacini: Molato ha un volume (41,3%) superiore alla media degli ultimi cinque anni mentre Mignano (3,4 %) inferiore ma saranno le precipitazioni invernali e primaverili a definire la disponibilità per la prossima stagione irrigua.

Esaminando il trend dal 2015 ad oggi, si osserva che presso la diga di Mignano ad inizio 2015 e ad inizio 2018 si registrò un livello d’invaso superiore al 70%; in entrambi i casi si raggiunse il livello massimo consentito ad avvio della stagione irrigua. Nel 2016, pur registrando ad inizio anno una percentuale d’invaso inferiore all’8%, ad avvio di stagione fu comunque raggiunto il livello massimo consentito. Al contrario, nel 2017, pur avendo raggiunto a gennaio un livello identico a quello dell’anno precedente, il livello d’invaso ad avvio stagione non andò oltre il 22%.

Per quanto riguarda la diga del Molato, ad inizio 2015 si registrò un livello d’invaso pari al 34% circa, raggiungendo poi il livello massimo consentito. Nel 2016 e nel 2018, dopo aver registrato un livello iniziale inferiore al 15%, si raggiunse comunque il livello di massimo invaso, a differenza del 2017 quando il livello si attestò a poco più del 23%.

Zermani continua: “Prendiamo consapevolezza che il clima è cambiato e che è necessario attrezzare il territorio per raccogliere le piogge e accumulare l’acqua che può essere distribuita nei periodi di necessità”.

ANNO 2015

Per quanto riguarda la diga del Molato, gli eventi precipitosi principali furono registrati nel corso della stagione primaverile (in particolare tra il 24 febbraio e il 25 marzo).

Per la diga di Mignano - ad eccezione dell’evento del 14 settembre, il più significativo degli ultimi dieci anni, che causò l’alluvione nelle valli del Trebbia e del Nure – si registrarono precipitazioni piovose nella media, mentre gli eventi di più forte intensità si registrarono il 25 marzo e nei giorni compresi tra il 26 ed il 29 aprile.

ANNO 2016

Per quanto concerne la diga del Molato, gli eventi principali si verificarono verso la fine dell’inverno, ad eccezione di un unico evento di modesta entità nel corso della primavera (28 e 29 febbraio e 5 marzo i fenomeni più significativi).

Per la diga di Mignano si verificarono fenomeni di precipitazioni piovose perfettamente in linea con la media annuale desumibile dalla serie storica disponibile. Da segnalare tuttavia come buona parte delle piogge furono registrate ad inizio anno e non nel corso della stagione autunnale, solitamente la più piovosa.

ANNO 2017

Il 2017 è ricordato come l’anno del fenomeno siccitoso che anche nel nostro territorio colpì popolazione, territorio, ambiente e colture agroalimentari. La scarsità di precipitazioni piovose e nevose, rilevata già a partire dall’autunno 2016, determinò una carenza sostanziale della risorsa idropotabile ed irrigua.

Questa complessa situazione di crisi vide il Consorzio di Bonifica di Piacenza protagonista, impegnato in prima linea nell’adozione di soluzioni operative immediate per contrastare gli effetti dell’emergenza.

Non appena risultò evidente la necessità di affrontare la siccità 2017 con misure straordinarie, fu chiesto ed ottenuto lo stato di emergenza.

Al Consorzio di Bonifica di Piacenza, all’interno di un piano per interventi urgenti, furono assegnati 2 milioni e 120 mila euro per manutenzioni ordinarie e straordinarie (tutte realizzate).

Impegno che non è venuto meno al termine dell’emergenza medesima, ma che oggi continua attraverso un’intensa attività di progettazione e programmazione a medio e lungo termine finalizzata alla realizzazione di nuove infrastrutture strategiche per l’approvvigionamento e lo stoccaggio della risorsa al servizio di tutto il territorio, con la consapevolezza che la siccità non può più considerarsi un evento del tutto eccezionale.

Il livello d’invaso dei bacini di Molato e Mignano a inizio stagione irrigua si aggirava intorno al 22% circa della loro capacità: solo esigue precipitazioni per la diga del Molato (senza eventi di piena e di morbida) ed un unico evento di piena l’11 dicembre (con fenomeno del gelicidio) e due eventi di morbida il 6 febbraio e il 7 novembre a Mignano.

ANNO 2018

Per quanto riguarda la diga del Molato le precipitazioni registrate sono state nella media con eventi modesti nei mesi primaverili (il principale il 4 giugno).

Le piogge autunnali, anch’esse nella media, non hanno fatto registrare eventi di piena ma hanno permesso discreti e costanti apporti in ingresso lago fino all’attuale raggiungimento del 41% del volume autorizzato.

Per la diga di Mignano il 2018 rimarrà impresso nella mente dei piacentini come l’anno del collaudo dell’invaso. La procedura, entrata nella fase cruciale il 28 maggio con la spettacolare tracimazione delle acque dagli scarichi di superficie verso il piede della diga, ha testato il comportamento della diga al termine di una lunga fase di lavori di ristrutturazione iniziata negli anni Novanta e terminata pochi anni fa (finanziati dal Ministero dell’Agricoltura).

Le nuove potenzialità raggiunte della diga, ottenuto l’esito positivo del collaudo, segnano un’importante tappa nella vita della val d’Arda. Da una parte maggior forza alla funzione irrigua, e dunque sviluppo dell’economia, e dall’altra consolidamento di una funzionalità di contenimento delle piene a difesa dell’intero territorio.

Per quanto riguarda la piovosità è stato un anno in linea con le medie stagionali (eventi principali in primavera e in autunno).

Nei primi giorni di dicembre è stato effettuato l’ordinario svaso della diga essendosi verificate le condizioni idonee per poterlo effettuare e, successivamente alle verifiche di rito, gli organi di scarico sono stati chiusi. A seguire non sono state registrate precipitazioni e il conseguente scarso apporto del torrente ha consentito all’invaso, per ora, di raggiungere poco più del 3% del volume autorizzato.

Il Consorzio di Bonifica non è solo il gestore delle due dighe piacentine ma è, in linea più generale, l’ente preposto alla gestione dell’acqua nel rispetto dell’ambiente ed al servizio della collettività e dei comparti produttivi. Esso mette in campo azioni strutturali nella gestione dell’acqua e mirate ad una triplice finalità: irrigazione, protezione idraulica e prevenzione del dissesto idrogeologico.

La gestione dall’Ente è operata in modo coordinato attraverso l’utilizzo ed il costante monitoraggio di un complesso sistema di impianti, dighe e canali con un’azione che persegue una molteplicità di obiettivi quali la difesa del suolo e degli abitati, la tutela ambientale e il governo delle acque.

Accanto alla gestione degli impianti, altrettanto importante è la manutenzione ordinaria e straordinaria della rete di canali (complessivamente circa 2.600 Km) suddivisi per categoria tra irrigui, di scolo e promiscui (ovvero che svolgono sia la funzione irrigua che quella di scolo) la cui manutenzione si svolge durante tutto l’anno e principalmente nel periodo autunnale per i canali che allontanano le acque in caso di piogge intense e nel periodo primaverile per i canali utili all’agricoltura.

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