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Siccità, siamo già in stato di allerta

PIACENZA (21 maggio 2011): La Lombardia e l’Emilia Romagna, per prime, ma ormai l’intero Nord Italia lanciano un segnale di preoccupazione per un calo di precipitazioni, nell’ultimo mese, dal 75 al 100% in un periodo importante per l’andamento colturale. A supplire, finora, c’è l’irrigazione anche se ciò si riflette sui costi produttivi agricoli; non è quindi ancora il tempo degli allarmi, ma quanto si sta registrando obbliga ad una riflessione, riproponendo la necessità, soprattutto nel Nord Italia, di una rinnovata “politica degli invasi”, capace di trattenere le acque quando ci sono, evitando gravi conseguenze idrogeologiche sui centri abitati, per poi utilizzarle nei periodi di siccità; si tratta di bacini medio-piccoli, collinari o di pianura e per i quali i Consorzi di Bonifica dispongono di un ampio parco-progetti, solo in piccola parte finanziati.

In questo momento, spiega il presidente del Consorzio di Bonifica di Piacenza Fausto Zermani, la situazione delle risorse irrigue della nostra provincia non è preoccupante anche se i livelli della diga di Mignano e della diga del Molato sono sotto le medie stagionali. Ad oggi la diga del Molato contiene circa 6,7 milioni di mc d’acqua, contro i 7,3 milioni circa degli scorsi anni. Anche a Mignano la situazione è simile: infatti ad oggi l’invaso trattiene 9,3 milioni di mc rispetto ai 10 milioni degli anni passati.

Altro dato significativo è la piovosità delle località Molato e Mignano: infatti dal primo gennaio 2011 ad oggi negli invasi di Molato e Mignano si è registrata una piovosità pari a 240 mm contro i 400/500 mm circa degli scorsi anni (2009 e 2010). Significativo evidenziare che la notevole crisi dipende maggiormente dalle alte temperature registrate negli ultimi mesi, ben al di sopra delle medie stagionali, le quali hanno anticipato l’inizio dell’irrigazione. In sostanza quindi si possono notare temperature più alte, meno precipitazioni e anticipazioni stagionali, sia per le fioriture, sia per le nidificazioni degli uccelli. Diversamente da quanto finora accaduto, l’irrigazione è stata attivata in quasi tutto il comprensorio e non già limitata alle colture di pomodori e, se permarrà il clima secco, si protrarrà fino al termine di agosto.

“La pratica irrigua – spiega il presidente Zermani - si è resa necessaria anche perché le piogge invernali avevano costipato il terreno ed il caldo di aprile, durante il quale non è mai piovuto, ha asciugato la terra, formando una crosta sulla superficie, che ha reso indispensabili gli interventi irrigui in netto anticipo, senza i quali la maggior parte delle colture avrebbero rischiato la mancata germogliazione, creando ingenti danni economici e ambientali. Ora per poter sospendere temporaneamente le irrigazioni sarebbero necessari almeno 30-40  millimetri di pioggia.”

L’acqua, conclude Zermani, è una risorsa indispensabile e per questo è fondamentale una corretta gestione delle opere; occorre ottimizzarne l’uso e utilizzare tutti gli strumenti adeguati ad immagazzinarla nei mesi invernali quando questa è abbondante, per poi distribuirla nel periodo estivo; è importante anche ricordare che la disponibilità di acqua verrà a ridursi sempre di più a causa dei mutamenti climatici in corso già da diversi anni, e oggi sempre più accentuati.

 

 

 

 

 

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