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"Paesaggi d'acqua": una mostra a Chiaravalle

PIACENZA (07 giugno 2012) – Cosa c'è nei sotterranei delle fontane del Duca di Castellarquato? Perché il torrente Arda segue quel particolare corso? Quale fu l'importanza dei mulini nell'antica Valtolla? Lo scopriranno i visitatori dell'interessante mostra "Paesaggi d'acqua: da monte a valle l'acqua disegna il territorio", che sarà inaugurata sabato presso l'abbazia di Chiaravalle della Colomba. Il percorso informativo, organizzato dal Consorzio di Bonifica, ha raccolto il sostegno e la collaborazione della Comunità monastica circestense della stessa abbazia, del Museo Geologico di Castellaquato e di Coldiretti, oltre che il patrocinio della Provincia e dei Comuni della vallata (Alseno, Fiorenzuola, Castellarquato, Lugagnano, Cortemaggiore e Vernasca). «Si tratta di un evento che rientra comunque all'interno della Settimana della Bonifica da poco conclusa proprio a Chiaravalle» spiega il presidente Zermani, illustrando l'esposizione di pannelli curata dalle dott.sse Gloria Grossi, Samanta Torri, Silvia Testa e dal dott. Carlo Francou. «Sarà un percorso di tipo storico e geografico, dall'antichità ad oggi e dalle sorgenti dell'Arda fino alla pianura. La conoscenza del territorio è fondamentale per poter pianificare al meglio le nostre opere di prevenzione idrica. E Chiaravalle, con i suoi monaci, è stato l'esempio più antico del bonificare, cioè del "bonifacere", del "fare il bene" per il proprio territorio».
La mostra sarà un lungo e affascinate percorso sulla storia della Valdarda dal punto di vista idrogeologico, con incursione in Vallongina e Valchiavenna. Per questo, saranno presentate cartografie dell'epoca e diverso materiale inedito. «È stata effettuata una ricerca fotografica e documentaria sul territorio, dove Castellarquato ha un ruolo fondamentale, in quanto "nodo" strategico della vallata anche dal punto di vista dei canali» spiega la Grossi. «Siamo entrati anche con il Cineclub all'interno delle fontane del Duca, dove abbiamo scoperto un sistema idraulico e di depurazione "naturale" dell'acqua che non si trova in nessun'altra parte della nostra provincia; allo stesso modo, abbiamo percorso le gallerie sotterranee di Sabbionara, a Vigolo Marchese».
In più, i visitatori potranno toccare "con mano" anche tutta la cartografia proveniente dagli archivi storici dell'abbazia, opportunamente digitalizzata come il resto dei documenti: mappe in cui emerge chiaramente la rete dei canali identica a quella odierna. «Già nel 1100, l'organizzazione di questi corsi d'acqua era già praticamente perfetta - aggiunge la Torri - Dopo aver vissuto tra paludi e acquitrini, nel medioevo si sentì il bisogno di dare un ordine al territorio; così, nacquero anche i mulini alimentati proprio dai canali stessi. Ma la mostra parlerà anche di altri temi particolari, dalle pratiche di disinfezione dell'acqua fino agli aspetti distruttivi, come l'alluvione dell'Arda del 1776».
La mostra sarà inaugurata sabato alle 10,30 e rimarrà visibile al pubblico all'interno del chiostro dell'abbazia anche durante la tradizionale Infiorata: in tutto, saranno esposti 16 pannelli con immagini e descrizioni sull'importanza dell'acqua nella vallata. Ma la mostra non si fermerà a Chiaravalle: già dal 15 settembre si sposterà a Castellarquato e successivamente a Fiorenzuola, diventando a tutti gli effetti un'esposizione itinerante.

 

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 Presentazione della mostra

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