Comprensorio irriguo di pianura
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L’irrigazione costituisce una delle attività principali e fondamentali del Consorzio, in quanto la pianura padana è caratterizzata da estati calde, con piogge scarse e mal distribuite, così che occorre portare sul terreno molta altra acqua, attingendola dai fiumi e dai fontanili, facendola arrivare sui campi tramite la fitta rete di canali. Questa irrigazione rappresenta l’indispensabile pratica tecnologia di antica origine e tradizione, necessaria ad attenuare le conseguenze negative dovute a scarse precipitazioni: è indispensabile per far fronte alla siccità oltre che a garantire lo sviluppo delle produzioni di eccellenza che caratterizzano il territorio piacentino. Nei mesi estivi, di maggiore criticità idrica, il Consorzio di Bonifica preleva acqua dalle dighe o, tramite gli impianti di sollevamento, dal fiume Po e la distribuisce nella rete di canali per irrigare i campi contribuendo allo sviluppo vegetativo delle culture. L’orticoltura piacentina ha una posizione determinante nelle colture idroesigenti e costituisce uno dei distretti più importanti del Nord Italia per la coltivazione e la trasformazione del pomodoro che per la sua produzione di altissima qualità è addirittura chiamato “oro rosso” e nella produzione di mais, fagiolini ed ortive in genere, colture di alto pregio destinate al comparto agroalimentare. La disponibilità di acqua è la precondizione per fare agricoltura di qualità e di conseguenza un agroalimentare di eccellenze può essere garantito solo se il settore che lo produce è messo nelle condizioni di essere competitivo. Il sistema della bonifica può dunque diventare un modello di sviluppo dove agroalimentare ed ambiente hanno un ruolo da protagonisti per la crescita. La carenza estiva di risorsa idrica per l’irrigazione delle colture idroesigenti, presenti sempre in maggior superfici nell’ambito delle varie zone irrigue del comprensorio di bonifica, ha portato il Consorzio a proporre lo sviluppo di progetti di ricerca dei sistemi di risparmio idrico quali Irriframe, con la sperimentazione in campo delle tecnologie più avanzate.
Le funzioni che il Consorzio esercita nel settore dell’irrigazione possono essere raggruppate nelle seguenti categorie:
- Esecuzione di opere ed impianti pubblici di adduzione, raccolta e distribuzione di competenza statale;
- Esecuzione ed opere comuni a più fondi di competenza privata obbligatoria;
- Manutenzione ed esercizio di tutte le opere;
- Assistenza alla proprietà consorziata.
Lo schema irriguo gestito dal Consorzio di Bonifica di Piacenza è strutturato in quattro distretti irrigui divisi in base alle fonti di approvvigionamento della risorsa idrica. Con il termine distretto irriguo s'intende la totalità delle infrastrutture idrauliche necessarie alla distribuzione di acqua a scopo irriguo.
Il distretto è composto da una o più fonti di approvvigionamento dalle quali, tramite opere di presa, diparte la rete adduttrice principale che alimenta la rete secondaria a servizio dei comizi. Infine, la rete terziaria o di distribuzione comiziale provvede, tramite le ramificazioni finali adacquatrici, alla distribuzione all'interno dei comizi.
Il territorio irriguo occupa gran parte della pianura piacentina suddivisa da ovest ad est nei rispettivi 4 distretti: Distretto Val Tidone, Distretto Val Trebbia, Distretto Basso Piacentino e Distretto Val d’Arda.
Lo schema irriguo è composto dalle infrastrutture classificate in base alle funzioni:
- Le fonti di approvvigionamento
- Le opere di presa
- Le stazioni intermedie di sollevamento
- I manufatti di riparto
- La rete delle canalizzazioni (a sua volta classificata a seconda delle funzioni di adduzione e distribuzione)
- I manufatti per la distribuzione
L’attività irrigua garantisce inoltre molteplici funzioni ambientali, tra le quali:
- il ritorno naturale della risorsa idrica nel ciclo naturale, senza costi di depurazione e la ricarica delle acque di falda
- il mantenimento dell’ambiente, tutelando l’ecosistema naturale (flora e fauna) presente nei canali e negli invasi e la salvaguardia del paesaggio rurale, con la conservazione delle colture irrigue tradizionali
- un terreno umido che conserva la sostanza organica, la fertilità del suolo, la primaria importanza dell’ecosistema delle piante e contrasta la progressiva trasformazione del terreno da fertile in deserto per i cambiamenti climatici e/o geologici, e l’erosione delle parti superficiali del terreno stesso, dovuta all’azione di agenti atmosferici
- la presenza di un’agricoltura fiorente nel territorio, elemento importante di stabilità sociale ed economica
L’attività irrigua si realizza attraverso 2400 km di canali, tra promiscui, di scolo ed irrigui. Nel territorio della bassa Val Tidone sono irrigati circa 13.000 ettari, nella pianura del Trebbia sono irrigati circa 30.000 ettari, nel Basso Piacentino 26.600 ettari ed infine nella Bassa Val d’Arda 14.200 ettari.
Il Consorzio di Piacenza nel 2014 inoltre ha avviato un programma di attività finalizzate a incrementare ed integrare i sistemi di telecontrollo del proprio schema irriguo in tutti i distretti. L’utilizzo della tecnologia e l’acquisizione dati in tempo reale delle diverse variabili in gioco, permette infatti di rendere il SIS più performante rispetto alla capacità di fornire scenari di valutazione degli effetti sulle decisioni da assumere specie nelle situazioni di criticità (scarsità della risorsa, siccità).
Distretto irriguo | Area territoriale (km2) |
Area attrezzata (km2) |
Area irrigata (km2) |
Volume medio (m3/anno) |
Rete di canali (km) |
Tidone | 140 | 104 | 18 | 12.000.000 | 385 |
Trebbia | 228 | 224 | 114 | 31.000.000 | 640 |
Arda | 156 | 130 | 40 | 12.000.000 | 360 |
Basso Piacentino | 68 | 56 | 34 | 30.000.000 | 254 |
Totale | 592 | 514 | 206 | 85.000.000 | 1.639 |
Aree omogenee
BACINO | ETTARI IRRIGATI DA CANALI CONSORTILI |
Tidone |
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Trebbia |
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Basso Piacentino |
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Arda |
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Totale |
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