Il Consorzio di Bonifica di Piacenza avvia un nuovo progetto sperimentale per tutela della fauna ittica autoctona
Durante le consuete operazioni di “svaso” della Diga del Molato la Bonifica ha avviato un piano operativo volto alla messa in sicurezza dei pesci autoctoni. Recuperati quasi 100 kg
Piacenza, 12 dicembre 2014 – Cogliere l’opportunità rilevante fornita dalle operazioni di difesa idraulica di “svaso” periodico effettuate dal Consorzio di Bonifica di Piacenza alla Diga del Molato per avviare e sperimentare un progetto che migliori la tutela e la salvaguardia della fauna ittica territoriale volto ad un sostanziale riequilibrio biologico ambientale.
Il grande invaso, che consente a tutta la vallata di beneficiare durante i mesi estivi di un afflusso costante di acqua a sostegno dell’agricoltura e che in quelli invernali funge invece da naturale cassa di espansione contenendo i cospicui volumi delle piogge cadute, ha rappresentato un ideale modello su cui concretizzare l’idea, del tutto innovativa in questa forma per il sistema di bonifica, di salvaguardare le diverse specie di pesce locale.
Dopo aver svolto i rilievi e aver pianificato uno studio di fattibilità in grado di coniugare le differenti esigenze i tecnici consortili, alla presenza dei colleghi della Provincia di Piacenza, hanno svolto le varie fasi del lavoro, durato tre giorni, insieme ai volontari delle associazioni Arci, Fipsas, Enalpesca Libera Pesca, Comitato Provinciale UNPEM, ASD. Una volta recuperato e messo in sicurezza, il pesce è stato trasferito presso il lago consortile di Santa Margherita seguendo le direttive provinciali mediante l’ausilio di mezzi attrezzati per questa specifica funzione. L’ultima fase operativa di svaso completo della diga si è svolta stamattina e a valle della diga stessa i tecnici dell’ARPA hanno effettuato una completa analisi delle acque lungo l’asta del Tidone.
Il pesce recuperato comprende: 50 Kg di novellame e alborelle, 25 Kg di lucci (7 in tutto, di cui 3 di taglia grande di oltre un metro di lunghezza), 10 cavedani. Terminato lo svuotamento è stato effettuato il recupero residuale della fauna ittica rimanente.
Il Consorzio di Bonifica ha inoltre provveduto a svolgere le operazioni di ispezione degli scarichi di fondo della diga per la verifica del loro stato e per il controllo dell’efficienza al fine di valutare in un secondo tempo l’eventuale necessità di ulteriori interventi manutentivi.
Nei prossimi giorni, si procederà alla anche alla chiusura parziale degli scarichi – sempre nel totale rispetto del Deflusso Minimo Vitale – per iniziare la fase di “reinvaso” per la stagione irrigua 2015.
UFFICIO STAMPA
Andrea Gavazzoli
LA DIGA DEL MOLATO
In Val Tidone l’irrigazione interessa un’area di circa 13mila ettari. La Diga del Molato consente di accumulare acqua nel bacino artificiale con una capacità massima di invaso di circa 9milioni di metri cubi. L’acqua prima di essere restituita al torrente Tidone attraversa turbine che generano energia elettrica. L’acqua rilasciata dalla Dida e dal torrente Tidoncello confluisce alla traversa Lentino per essere distribuita nel comprensorio irriguo. Nei comune di Pianello, Borgonovo e Agazzano l’irrigazione è in pressione, ovvero l’acqua viene immessa in speciali condotte sotterranee e veicolata ai singoli agricoltori che ne fanno uso, per mitigare le perdite di acqua e avere una maggiore efficienza.